Cosa vedere a Caserta : 3 visite da non perdere in un week end
In CAMPANIA/ ITALIA

Cosa vedere a Caserta : 3 visite da non perdere in un week end

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Un’Italia da scoprire e visitare anche in pochi giorni; questa volta vi porto con me con un itinerario che volevo organizzare da tempo in Campania. Cosa vedere a Caserta in un fine settimana : almeno 3 cose da non perdere assolutamente.

Cosa vedere a Caserta in un fine settimana

Caserta è una città piccola ed elegante, una meta turistica campana rinomata per la sua splendida Reggia, che si trova alle porte del centro cittadino. Tuttavia limitarsi solo a questa destinazione è piuttosto riduttivo; quindi vi suggerisco altre due opzioni di grande interesse artistico se decidete di trascorrere un fine settimana lungo fra la città e i suoi dintorni.

Cosa vedere a Caserta e dintorni : 3 visite da non perdere

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La Reggia di Caserta

Dopo il nostra piacevole fine settimana a Cremona , ho sfruttato qualche giorno di vacanza da dedicare a Caserta e i suoi dintorni.  La Reggia, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997 (insieme al Borgo di San Leucio e l’acquedotto Carolingio) è, ovviamente, il fulcro di una permanenza in città.

Comoda da raggiungere anche in auto (grazie all’ampio parcheggio sotterraneo a costi contenuti), per la sua ampiezza ed imponenza è considerata una delle residenze reali più grandi del mondo.

Il re Carlo III di Borbone volle una reggia maestosa ed imponente e l’opera fu iniziata nel 1752 sotto la guida del celebre architetto Luigi Vanvitelli. Nessuno dei due vide la realizzazione di tanto splendore ma i loro figli si preoccuparono di portare a compimento tanta bellezza.

Una giornata di sole, anche in inverno,  è la condizione migliore per una passeggiata nel parco, maestoso e pieno di  fascino e per avere una splendida luce che illumina le regali stanze dei Borbone.

La visita al parco della Reggia

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Veduta del giardino

Consiglio di iniziare proprio dal parco che gareggia con Versailles per estensione, con la sua enorme vasca centrale che accompagna la passeggiata fino alla sommità dove si trova la fontana di Diana e Atteone dopo una lunga serie di cascatelle e fontane alimentate dall’acqua portata dal vicino acquedotto Carolingio.

Fontana di Diana e Atteone

Fontana di Venere e Adone

Mi è piaciuto tantissimo il piccolo e suggestivo Giardino all’Inglese, un vero tesoro nascosto sia il piccolo e suggestivo Giardino all’Inglese. Raccolto e discreto con la sua splendida statua del Bagno di  Venere; il piccolo boschetto si affaccia su un laghetto dove la dea sembra appena uscita dalle acque. Voluto dalla regina di Napoli Maria Carolina, alla fine del settecento doveva essere un esempio della moda inglese per completare la bellezza dell’intero parco.

Bagno di Venere

L’appartamento reale

Si può tornare indietro anche attraverso il Giardino all’Inglese verso gli appartamenti reali. Si sale dallo scalone reale dominato dai leoni di marmo.

Da qui una lunga serie di sale ricche di dettagli, con affreschi, marmi, stucchi e dorature insieme al mobilio altrettanto sfarzoso.

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Sala del Trono

Dall’ingresso, alla sala del trono, alla ricca biblioteca fino alla sala dove è esposto uno splendido presepe.

Presepe alla Reggia di Caserta

Tutta la visita richiede diverse ore e consiglio di prenotare in anticipo i biglietti ; all’interno si può pranzare in una piccola mensa interna.

Ercolano e il suo parco archeologico

A pochi chilometri da Caserta, in provincia di Napoli, il sito archeologico si raggiunge via autostrada e l’uscita dedicata porta agli scavi dove si trova un comodissimo parcheggio sotterraneo molto economico all’ingresso della biglietteria.

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Vista del Parco Archeologico di Ercolano

Vi consiglio di fare, come noi, la visita con una guida  in piccoli gruppi; si apprezza meglio il sito che è più piccolo e raccolto rispetto a quello di Pompei. Al momento l’ampliamento degli scavi è limitato dal fatto che molta parte dell’antico sito si trova sotto le costruzioni contemporanee.

L’antica Ercolaneum (la leggenda fa risalire la fondazione della città ad Ercole) risale al IV secolo a.C. e fu sommersa nel 79 a.C. dal fango del Vesuvio insieme a cenere a lapilli. Questo strato alto fra 10 e 25 metri si è solidificato proteggendo i resti della piccola, elegante e raffinata Ercolano diventata  la meta dei ricchi patrizi romani che la sceglievano per il clima e la posizione costruendo ville e residenze prestigiose.

Devo riconoscere che Pompei mi ha entusiasmato, ma Ercolano è stata una vera scoperta. Dal 1997 il sito (insieme a Pompei e Oplonti) fa parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

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Affreschi a Ercolano

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Costruita con il tipico schema dei Cardi e Decumani è stata scoperta per caso nel 1709; solo nel 1927 fu deciso un intervento più sistematico degli scavi e più di recente sono stati ritrovati molti scheletri nei magazzini vicini alla spiaggia segno del tentativo della popolazione di scappare verso il mare.

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Vista dei magazzini a Ercolano

E oggi abbiamo la bellezza delle terme femminili e maschili, le botteghe, i resti delle case con i loro affreschi raffinati ed eleganti. Le strade lastricate e i piacevoli giardini.

Terme femminili

Casa degli Augustali

Tutti i particolari e i dettagli che ci portano con delicatezza indietro nel tempo. Se molti resti sono oggi in esposizione al Museo archeologico di Napoli (insieme a molti di quelli di Pompei) ad Ercolano si completa la visita con una piccola esposizione dove si ammira una nave dell’epoca e altri oggetti ritrovati in città.

Una tappa obbligata da non perdere assolutamente.

Casertavecchia

Dedicate almeno qualche ora per visitare il vecchio borgo medievale arroccato sulla collina, da cui si può ammirare la vista sulla Reggia e il nuovo centro cittadino. Si hanno le prime testimonianze dell’insediamento nell’861 per arrivare allo splendore della cittadina fra l’anno mille, quando fu costruito il Duomo dedicato a San Michele Arcangelo, e il 1400. Nei secoli la protezione della montagne ha offerto sicurezza e rifugio a molti abitanti.

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Duomo di Casertavecchia

L’avvento dei Borbone e la costruzione della Reggia segnano il declino definitivo del piccolo borgo, ed oggi è una meta turistica molto apprezzata per le sue stradine caratteristiche, i molti locali e i resti del suo antico passato.

Casertavecchia

Dove dormire a Caserta

Per chi viaggia in treno è meglio scegliere una soluzione in città, mentre per chi viaggia in auto è meglio una soluzione che fornisca un parcheggio. In questo caso non è male l’immediata periferia della città che dista pochi chilometri per arrivare in pochi minuti alla Reggia o allo svincolo dell’autostrada.

Io ho prenotato un po’ frettolosamente ma tutto sommato abbiamo avuto un rapporto qualità prezzo accettabile in un hotel in località Casagiove con molti servizi disponibili anche se forse spendendo un po’ di più avremmo avuto una sistemazione migliore.

Dove mangiare a Caserta e dintorni

La città e i suoi dintorni offrono molte opportunità per mangiare bene carne, pesce e ovviamente, pizza e in genere il rapporto qualità-prezzo è molto buono.

In località Casagiove raccomando TBone in Via Nazionale Appia 379, per mangiare ottima carne alla brace, fritto all’italiana e pizza cn ottimi prezzi. Consiglio la prenotazione perché il locale è sempre molto frequentato.

A due passi dall’entrata pedonale degli scavi di Ercolano consiglio la pizzeria Ro.vi : pizza squisita, chips di patate e taglieri di affettati e formaggi ottimi e rapporto qualità/prezzi competitivo.

Nel borgo di Casertavecchia abbiamo pranzato all’Antico Ristorante Mastrangelo, un antico convento riadattato a locale elegante proprio di fronte al Duomo del borgo. Menù di carne di  buona qualità e personale molto gentile. Scontrino adeguato al livello del locale.

A Caserta consiglio il ristorante San Carlo nella omonima via nello storico palazzo Paternò. Locale molto bello, servizio eccellente grazie ad un personale molto gentile; prezzi eccezionali per la qualità di tutte le pietanze.  Sempre a Caserta esperienza meno entusiasmante all’Antica Hostaria Massa, locale storico fin dai primi dell’800 nella centralissima Via Mazzini; ci ha un po’ deluso nella qualità e nel servizio con uno scontrino decisamente alto rispetto alla media degli altri locali.

 

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