La Liguria ha borghi deliziosi tutti da scoprire, magari fuori stagione, per sfuggire alle grandi folle estive. Per noi visitare Portovenere è stata l’occasione per rivedere, dopo tanto tempo, un luogo magico e poetico ed abbiamo approfittato di un giorno feriale di metà giugno senza troppa confusione. Una piacevole passeggiata fra i colori delle case, del mare e i sapori della cucina locale.
Visitare Portovenere fra colori e sapori
Di ritorno da una breve vacanza di due giorni a Genova, abbiamo raggiunto Portovenere in auto dallo svincolo per La Spezia; da qui si seguono le indicazioni per il centro del paese. La strada locale vicino al borgo è a senso unico e si può parcheggiare a pagamento (€3,00 all’ora). Se, invece, si arriva in treno a La Spezia un comodo bus urbano porta fino in centro; ma da La Spezia si raggiunge Portovenere anche in battello.
La visita di questo piccolo e delizioso luogo di origine medievale, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, richiede qualche ora di tranquilla passeggiata a cui accompagnare un piacevole pranzo (o cena) per godersi il paesaggio.
La Palazzata è il nucleo antico del paese (costruito fra il XII e il XIII secolo); sono le caratteristiche case la cui altezza permetteva di di proteggere la parte interna del borgo fortificato dai genovesi contro i rivali pisani. Le abitazioni si trovano nella parte alta mentre nella zona inferiore si trovano le attività commerciali.
I colori intensi e delicati nello stesso tempo ci accolgono all’arrivo, e si resta incantati da questo spettacolo. Le antiche abitazioni si affacciano sul caratteristico porticciolo dove partono i battelli per le piccole isole vicine, Palmaria, Tino e Tinetto, ma anche per le bellissime Cinque Terre che si possono visitare nel corso di una giornata.
Portovenere e le sue isole sono un’area marina protetta e la bellezza dei suoi panorami affascina chi vuole godersi le passeggiate dei sentieri verso le Cinque Terre. La Palmaria è l’unica visitabile e abitata ed è meta di visitatori per il mare e le sue spiagge di ciottoli; Tino, invece, è sotto controllo militare.
Cosa visitare a Portovenere
Si raggiunge la via Capellini, la strada principale del borgo, dalla porta della fortificazione che racchiudeva il paese; una strada lunga e stretta dove si affacciano negozi di ogni tipo comprese panetterie e gastronomie con prodotti locali (se potete vi consiglio di comprare un po’ di focaccia fresca).
La strada si conclude sulla scalinata della Chiesa gotica di San Pietro realizzata su un’altura che è proprio sulla punta estrema del promontorio di fronte alla Palmaria. Una chiesa che sorge sui resti del tempio di Venere e ha un’origine antica risalente al VI secolo poi completata nel XIII secolo in stile gotico. Inglobata nella cinta muraria, da qui si gode di una splendida vista e dal fianco della scalinata ci si può affacciare per vedere l’ingresso della cosiddetta grotta di Byron.
Dedicata al grande poeta britannico che secondo la leggenda lo aveva scelto come luogo di meditazione la grotta è ormai una meta turistica estiva alla scoperta del fascino di queste antiche rocce.
Si può fare una passeggiata sulle mura e arrivare alla Chiesa di San Lorenzo e al Castello di Portovenere, per poi scendere verso il porticciolo e qui rilassarsi in uno dei molti locali che offrono tante alternative per una pausa.
Noi abbiamo scelto di pranzare alla “Taverna di Venere”, proprio di fronte all’Isola della Palmaria. Sulla Calata Doria un piacevole ristorante con ottimi piatti di pesce e un rapporto qualità prezzo eccellente che posso senz’altro consigliare.
Per chi vuole completare la passeggiata nei dintorni potete visitare la piccola frazione delle “Grazie” dove non ci siamo potuti fermare a causa della pioggia. Per eventi e ulteriori dettagli vi consiglio di consultare il portale turistico di Portovenere.