Della nostra brevissima vacanza di fine settembre sul Lago di Garda, la visita al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera è stata una delle esperienze più interessanti che abbiamo potuto fare, e se siete da queste parti, penso che sia una visita irrinunciabile.
Visita al Vittoriale
A pochi chilometri da Sirmione si trova una delle dimore più straordinarie e particolari che si possano visitare nel nostro paese : il Vittoriale degli Italiani è stata l’ultima residenza di Gabriele D’Annunzio e ancora oggi ci permette di entrare nel suo mondo, di raccontarci le sue vicende personali e storiche.
Arroccato su una collina di Gardone dove si può ammirare una vista stupenda del Lago di Garda la tenuta è davvero molto vasta; insieme alla abitazione vera e propria si estende con giardini ben curati dove ripercorrere le tante vicende e tappe della intensa vita del poeta italiano.
Dopo l’impresa di Fiume il Vate cercava un luogo silenzioso e riservato dove ritirarsi senza rinunciare alle visite delle persone a lui legate (le molte amanti ma anche gli amici più cari). La scelta di Villa Cagnacco (l’attuale Prioria) nei primi anni ’20 del ‘900, con la sua posizione e la vista splendida sul lago, fu determinante e ad essa seguì l’acquisto di terreni e abitazioni circostanti per non avere alcun vicino intorno a sé.
Dal nucleo originario l’evoluzione all’attuale struttura fu reso possibile dal meglio degli artisti, artigiani e architetti dell’epoca che si sono succeduti nel tempo per aderire ai desideri e alle passioni per la bellezza e i dettagli quasi maniacale che oggi vede raccolti circa 10.000 oggetti della migliore fattura e raffinatezza.
Una sorta di cantiere continuo che è stato sostenuto anche con il contributo pubblico dopo la donazione allo stato della proprietà avvenuta nel settembre del 1930.
La Prioria (per la visita è prevista la prenotazione ) , la “Casa d’uomo prode”, è il fulcro del Vittoriale ed è un vero peccato che non si possano scattare fotografie al sua interno. La magia di queste stanze, letteralmente stracolme, non perde il suo fascino a distanza di decenni e si può immaginare il poeta muoversi fra le stesse; tutto lo richiama e lo rende vivo.
L’ingresso è adornato di molti stemmi compreso quello ideato da D’Annunzio con un levriero e il motto “né più fermo né più fedele” e quello originale della città di Trento donato al Vate e rimasto qui ancora oggi.
Tanti sono i dettagli che si possono citare e colgono l’attenzione : dalla sterminata raccolta della sua biblioteca alle numerose raccolte, alla presenza e la perfetta funzionalità di tutti i comfort moderni (bellissimo per i miei gusti il bagno con le ceramiche blu).
Come la tavola apparecchiata per gli ospiti, nella stanza della Cheli alla quale tuttavia lui non si sedeva mai per rispettare il suo ascetico stile di vita che viene ricordata anche dal carapace di una tartaruga morta per indigestione nel parco del Vittoriale; i colori e la ricchezza delle decorazioni ne fanno una della stanze più vivaci ed allegre.
Dalla Prioria si accede all’ala nuova, detta Schifamondo, che il padrone di casa non ha visto completato né potuto abitare. La sua nuova camera da letto, la Sala dei Calchi, ne ha ospitato la salma dove fu esposta il 2 marzo 1938, ed oggi queste stanze ospitano l’esposizione “D’Annunzio Eroe”.
Quando si esce dall’auditorium, dove si può assistere ad un interessante documentario sulla vita di D’Annunzio ed ammirare lo speciale velivolo biposto con il quale sorvolò Vienna nel 1918 per lanciare 40.000 volantini (qui sistemato nel 1935), si può fare una passeggiata nel parco (sotto l’anfiteatro che si affaccia sul lago si trova la mostra D’Annunzio Segreto) e qui non mancano tantissimi punti di attenzione.
Il punto più alto al quale arrivare è sicuramente il Mausoleo dove si trova la tomba di D’Annunzio circondata dalle tombe dei suoi 11 legionari fiumani.
La scelta non poteva essere più bella con una vista a 360 gradi sul lago che in una giornata di sole regala tutto lo splendore dell’azzurro del cielo e dell’acqua con il bianco del marmo dai sarcofaghi. Il Vate scelse il luogo ma la sua salma vi fu tumulata solo nel 1963.
Non mancano i cimeli delle sue molte imprese come il MAS96 usato dal poeta durante la Beffa di Buccari nel 1918; una costruzione lo custodisce proprio al di sotto del Mausoleo.
Nel parco si trova invece la Regia Nave Puglia donata al Vate e ricostruita pezzo per pezzo in mezzo alla natura.
Si sale e si scende fra gli angoli verdi creati come piccole e piacevoli isole di pace da dedicare alla riflessione o alla socialità. Nel complesso una visita che richiede qualche ora ma assolutamente da non perdere.