La visita alla Mole Antonelliana a Torino e al Mueo del Cinema
In ITALIA/ PIEMONTE

La visita alla Mole Antonelliana a Torino e al Museo del Cinema

mole antonelliana a torino

Il cinema per noi è una grande passione; ognuno di noi tre ha gusti e passioni diverse ma su alcuni film siamo spesso d’accordo. Anche se in questi tempi di pandemia gli spettacoli in sala sono impediti, continuiamo a seguire le novità anche via streaming; certo la televisione (o peggio il video di un computer) non rendono la bellezza di paesaggi ed effetti speciali, né rendono giustizia alla recitazione degli attori. Tuttavia, almeno fino a quando non si potrà fare altrimenti, resta l’unica strada per restare aggiornati sulle nuove uscite. Non avremmo potuto mancare, quindi, una visita alla Mole Antonelliana a Torino dove si trova il Museo Nazionale del Cinema.

Vi porto con me attraverso le foto della nostra visita di fine settembre 2020 all’interno di questo particolare monumento che ospita una raccolta davvero spettacolare.

La Mole Antonelliana a Torino

Quello che ad oggi è senz’altro il simbolo della città di Torino è frutto di un impegno durato diversi decenni a partire dal 1862 : l’architetto Antonelli, nella doppia veste anche di ingegnere, inizia la costruzione l’anno successivo progettando un edificio a pianta quadrata  che avrebbe dovuto essere una nuova sinagoga per la comunità ebraica torinese. Per compensare il poco spazio a disposizione decise di sfruttare lo spazio in altezza, anche se i progetti furono modificati spesso negli anni della realizzazione, che si protrasse fino agli inizi dell’900.

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Vista dalla Mole Antonelliana

La struttura infatti fu completata solo nel 1906, diversi anni dopo la morte del suo ideatore, e nel 1908 qui fu inaugurata la prima sede del  Museo del Risorgimento  . La costruzione subì molti interventi a seguito del terremoto (nel 1887), di cedimenti nel terreno, per non parlare dei danni causati dalla seconda guerra mondiale. In pieno boom economico, nel 1961, la Mole fu conclusa raggiungendo l’altezza di 167 metri.

 

L’originalità e l’innovazione della costruzione la rendono molto particolare e per apprezzare la vista dall’alto della città vi consiglio di salire sull’ascensore panoramico per arrivare fino al tempietto (circa 85 metri di altezza) che fu inaugurato nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia; l’attuale ascensore trasparente risale al 1999 e sale alla terrazza panoramica in meno di un minuto.

Il Museo Nazionale del Cinema

Il cinema è passione; passione per gli attori che recitano, passione per i registi che realizzano le pellicole, passione per gli spettatori che sognano, piangono o scoprono mondi sconosciuti attraverso i film.  E passione, tantissima passione fu quella della studiosa Maria Adriana Prolo alla cui meticolosità e amore per il cinema si deve la raccolta del Museo Nazionale del Cinema fin dagli anni ’30 del ‘900.

Dal 1942 i preziosi reperti furono conservati all’interno dei locali della Mole; ma la prima esposizione nel 1958, fu presso Palazzo Chiablese, uno storico edificio torinese. Dopo alterne vicende (compresa la chiusura del museo nel 1985), nel luglio del 2000 l’esposizione fu riaperta al pubblico proprio all’interno della Mole, con una scenografia davvero suggestiva.

Interno della Mole

Dalla Sala d’ingresso una scala elicoidale ci porta verso la rampa, una vera e propria passarella che, quasi sospesa nel vuoto, sale lungo il perimetro interno dalla Aula del Tempio.

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Aula del Tempio

Permette una vista dall’alto maestosa e nello stesso tempo apre il percorso di visita alle varie “cappelle” dove si trovano i cimeli del mondo del cinema.

Nella Mole Antonelliana a Torino : dalla preistoria del mondo delle immagini alla realizzazione di un film

Si torna indietro nel tempo quando si realizzavano serie di immagini che davano forma ad animazione, per arrivare alle scenografie e i ricordi delle pellicole più famose della storia del cinema. Reperti storici che ci riportano alla “archeologia” del cinema; un percorso affatto scontato e per niente didascalico, interessante per chi, come me, non ha conoscenze specifiche in merito.

Forse non tutti sanno che fin dall’inizio del ‘900 il 60% dei film italiani venivano realizzati a Torino e distribuiti in tutti il mondo. Quindi non stupisce che qui si trovi uno dei più importanti e prestigiosi musei del mondo con oltre due milioni di testimonianze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal teatrino delle ombre ai visori e le scatole ottiche fino alle macchine da presa; il percorso fino alla tecnologie moderne è rappresentato dalle sue evoluzioni. E dal teatro ottico alla fotografia si arriva alla fine dell’800 con l’inaugurazione a Broadway del Kinetoscope Parlor la prima sala a pagamento dove si possono vedere brevi film a pellicola.

L’apparecchio viene brevettato da Thomas Edison, ma presto dai visori individuali si passa alla proiezione collettiva grazie ai fratelli Lumière che hanno inventato una macchina che nello stesso proietta le immagini e le riprende : il cinematografo è del 1895.

Il cinema diventa una rappresentazione collettiva e da allora si sviluppa in una vera e propria industria : gli studios hollywoodiani ma anche l’italiana Cinecittà, dove si possono girare contemporaneamente più film. E la raccolta del Museo ci porta attraverso un percorso molto ricco di dettagli e ricordi. Dalla vespa del film “Caro Diario” di Nanni Moretti ai costumi di alcune rappresentazioni.

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Le tappe di realizzazione di un film sono molte e coinvolgono tantissime persone perché l’opera finale sia acclamata dal pubblico di spettatori. Dalla sceneggiatura al casting, dalla scenografia ai costumi fino alla pubblicità.

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Tanti sono i generi dei film : dal western, al musical, dai film di fantascienza a quelli di animazione. Gli effetti speciali come la ricostruzione perfetta di una ambiente che sembra vero ma in realtà non lo è : è il modo speciale del cinema di rappresentare il mondo reale.

Nel monumento che subito ci ricorda Torino, si entra nel magico mondo dell’arte cinematografica, che racconta tante mirabili storie. Per evitare code potete prenotare in anticipo i biglietti per l’ingresso per la Mole Antonelliana.

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