Chi ama leggere (e chi ama scrivere) sa che le parole hanno una grande importanza. Non basta una sequenza semplice e semplicistica di termini, ma è necessario dar loro una forma, un significato per raccontare una storia, un racconto, o semplicemente una vita. “Io sono l’altra” è l’ultimo romanzo della scrittrice americana Cathleen Shine. Vi propongo la mia personale recensione di questo libro molto interessante.
“Io sono l’altra” la mia recensione
L’autrice è diventata famosa nel 1996 con il romanzo “La lettera d’amore”, e da allora ho cercato di leggere ognuna delle sue opere. L’avevo un po’ trascurata negli ultimi tempi, ma ho recuperato con l’ultima opera, davvero interessante e particolare.
La Shine racconta in modo del tutto fluido e originale la storia di due gemelle dai capelli rossi fiammeggianti, Daphne e Laurel Wolfe (assolutamente identiche tanto che la madre deve mettere lo smalto ad un’unghia delle due per riconoscerle), abituate fin dalla nascita a comunicare con un linguaggio del tutto personale. Un linguaggio che serve a non farsi capire davanti a familiari un po’ antipatici (lo zio ma anche il cugino che per tutta la vita si sentirà inadeguato) ma rivela ben presto l’amore per le parole in sé, per il loro significato e il loro corretto uso.
Per assecondare la loro passione il padre regala loro un vocabolario, che useranno in modo accurato ed attento e segnerà la loro vita per sempre.
Se l’infanzia trascorre nella completa simbiosi, l’età adulta è segnata dal distacco progressivo, fino alla separazione quasi definitiva che si ricompone in parte alla morte della mamma.
Le parole segnano la loro vita portandole a diventare una scrittrice (Laurel) dopo una iniziale carriera di insegnante, e una “columnist” (Daphne) famosa per la sua analisi del linguaggio.
Nella Manhattan degli anni ’80 e ’90 le due gemelle trascorrono gioventù, primi lavori e primi amori, fino al matrimonio con due giovani che saranno amici per tutta la vita, anche oltre alle divisioni e alle ripicche fra sorelle.
Un racconto che scorre pagina dopo pagina scandagliando la relazione fra gemelle, così unica e particolare, ma anche al valore delle parole e del loro uso all’interno della vita di famiglia e delle sue regole non scritte di cui sono fatti i legami familiari. Un intrico di sentimenti e di rivalità (a volte anche di rancori) che si trascinano nel tempo. Ma non sempre tutto è perduto e il vocabolario conteso fra le due sorelle sarà utilizzato e custodito in affido condiviso per il resto della loro vita.