Fra gli eventi a Lucca del 2019 più interessanti c’è sicuramente il “Museo della Follia” un allestimento (dal 2011 itinerante in diverse città d’Italia) curato dal prof. Vittorio Sgarbi che ha aperto a febbraio di quest’anno e chiuderà alla fine di settembre. Un susseguirsi di quasi 200 opere d’arte e non solo (molte le testimonianze che colpiscono al cuore per la loro crudezza), che non sono un percorso univoco ma un insieme di domande e di testimonianza di sofferenza e dolore che resta poi in conclusione senza risposta.
Eventi a Lucca Museo della Follia
Non si può chiamare mostra, e forse neanche esposizione. Forse potrebbe essere considerato un insieme di simboli e di segnali di quello che abbiamo sempre definito “follia” ma che probabilmente non conosciamo fino infondo; emerge un susseguirsi di spazi ricavati nella restaurata Cavallerizza, in Piazzale Verdi a Lucca, dove, accanto a quadri e sculture, ci sono le ricostruzioni del modo di concepire l’ospedale psichiatrico soprattutto nella prima parte del ‘900 nel nostro paese.
Anche le testimonianze visive sono piuttosto toccanti ed impegnative dal punto di vista emotivo. In una parola tutto porta alla riflessione, pone interrogativi e domande ma non fornisce risposte : credo che non sia questo lo scopo della esposizione che, qui a Lucca, ha riscosso molto successo nel corso delle settimane (tanto da essere prorogata fino al 22 settembre 2019).
Eventi a Lucca Museo della Follia : il buio che incombe
Non è sicuramente un caso che la raccolta inizi dalle parole di una poetessa come Alda Merini, la cui esistenza è stata costellata da periodi di ricovero in ospedali psichiatrici.
Si avanza nel buio interrotto solo dalle luci che inquadrano le opere esposte e il nero totale dell’allestimento impone la misura e il silenzio che è inevitabile nell’avanzare. Due ore circa che trascorrono nella riflessione e nella scoperta di un mondo che cerchiamo di tenere lontano da noi.
Eppure il mondo dell’arte (pittorica ma non solo) è stato attraversato da grandi personaggi che hanno vissuto la malattia mentale e il suo marchio, che forse li ha resi ancora più grandi e espressivi.
Installazioni come la griglia composta di volti tratti dalle cartelle di pazienti psichiatrici, “La nave dei folli” e l’apribocca gigante.
Ma anche la stanza dei ricordi , lettere, oggetti …
Tante domande nessuna risposta ma solo riflessione
Siamo rimasti profondamente colpiti dalle immagini e dalle riflessioni che essa impone.Non abbiamo trovato risposte al nostro disagio e alle nostre domande. Non sappiamo neanche se ne troveremo mai. L’importante per me aver percepito l’angoscia e la durezza della “follia”.
Per ogni ulteriore informazione potete consultare Museo della Follia. Post #incollaborazione con Museo della Follia.
Mostra prorogata fino al 22 settembre 2019.