Chissà perché si parla sempre di partenze e viaggi e mai di ritorni a casa ?
Certo è poco interessante, e la routine domestica non è per niente affascinante.
Eppure se c’è l’inizio del viaggio, c’è sempre anche la sua conclusione.
Che per una mamma (IO) significa valigie da disfare, lavatrici da fare, scarpe da ripulire, lavastoviglie da svuotare e asciugatrici da avviare (perché invariabilmente quando rientri piove a dirotto e devi lavare i vestiti di tutta la famiglia).
Infine spesa al super per riempire il frigorifero piangente; perché ovviamente la prole ed il marito sono già lì pronti a chiederti: “Cosa si mangia stasera?”.
Se siamo in periodo scolastico accertarsi che il processo dei compiti a casa proceda senza mancanze e occuparsi di eventuali giustificazioni ( sempre dire agli insegnanti che si impara tanto anche in viaggio e non solo a scuola, ma cerchiamo di evitare assenze non necessarie ).
Per noi il detto “casa dolce casa” è perfetto e ritrovare la nostra amata città ci rassicura… ma vorrei fermarmi un attimo a pensare a tutto quello che abbiamo vissuto nei giorni di vacanza, pochi o tanti che siano; vorrei concedermi un momento di nostalgia e ripercorrere i momenti bellissimi e le cose buone che abbiamo mangiato e assaggiato ( qualcuno li ha preparati per noi e io non ho fatto alcuna fatica !!!).
La soluzione? Pensare al prossimo stop, alla prossima escursione o vacanza, ma ricordandomi sempre che la mia casa è sempre con me : è la mia famiglia (ed ogni tanto di nascosto guardarsi le foto del passato !!!).
La foto è stata scattata al Rijksmuseum di Amsterdam gennaio 2017:”La Lattaia” di Johannes Vermeer
