Se siete ad Amsterdam ( in questo post vi raccontiamo il nostro itinerario), pensiamo che una delle visite più importanti e speciali che si possono fare è quella de la Casa di Anna Frank : un museo con una storia…
La casa di Anna Frank : un museo con una storia
Su uno dei canali simbolo di Amsterdam (un giro fra i canali di amsterdam è un vero must), al n.263 di Prinsengracht, si trova la casa dove rimase nascosta Anna Frank con la famiglia prima della sua deportazione in un campo di concentramento.
Anne Frank Huis : la casa di Anna Frank
Entrare in questo ambiente volutamente lasciato spoglio, buio e modesto che ha raccolto i sogni, le speranze e i desideri di questa giovane, è un’emozione importante e forte; ognuno di noi ovviamente farà le sue riflessioni personali per dare una propria interpretazione degli eventi che segnano questa storia. Non c’è molto da fotografare perché appunto l’assenza e il vuoto, per volontà del padre di Anna, Otto Frank, devono ricordare chi non c’è più, a causa dell’olocausto.
Dietro ad una facciata anonima, due famiglie ebree sono a lungo rimaste nascoste durante l’occupazione nazista dell’Olanda in attesa della liberazione, che purtroppo per loro è arrivata troppo tardi, solo dopo che erano stati scoperti e deportati nei vari campi di concentramento e quasi tutti scomparsi, ad eccezione del padre di Anna, Otto Frank.
Resta l’immagine delle sue pagine,in bella calligrafia, raccolte in molti quaderni oltre che nelle foto sue, della sua famiglia e di chi li hai aiutati.
Scritti che sono tragicamente affiancati all’elenco dei deceduti campi di sterminio dove figurano i nomi delle sorelle Frank .
L’insieme delle sue pagine, conservate da alcuni amici subito dopo la cattura di tutta la famiglia, fu restituito al padre di Anna al ritorno dal campo di concentramento, che le riunì in un libro pubblicato nel 1947. Per la sua importanza, la testimonianza di Anna Frank con il suo Diario è stato inserito dall’Unesco, nel 2009, nell’Elenco delle memorie del mondo.
Un percorso che impone molte riflessioni
Alla conclusione del percorso un breve film di 8 minuti, raccoglie le parole e i commenti di uomini e donne di spettacolo, e non, che hanno visitato questa casa.
Nella Casa di Anna Frank tutti i particolari colpiscono: dall’accesso attraverso la porta libreria, ai muri della stanza delle sorelle Frank tappezzate di foto delle dive del cinema per vivacizzare una permanenza fatta di privazioni e obblighi: silenzio, buio, mancanza di movimento e aria aperta.
Per non dire della toccante linea a matita, preservata da un vetro, dove i genitori di Anna e Margot (come fanno molti di noi genitori) segnavano sul muro la crescita delle due figlie.
Resta impresso nel cuore un grande monito:“Tutti i suoi desideri sono le nostre opportunità”.
Unico acquisto al Book shop ovviamente una copia del suo Diario riletto dopo tanti anni e regalato a nostro figlio con la speranza che ne tragga gli insegnamenti più utili per la sua vita futura. Una lettura che consiglio di fare a chiunque per non dimenticare mai il valore di questa fondamentale testimonianza.
Dettagli organizzativi
La Casa di Anna Frank : la coda per entrare è lunghissima e fino ad una certa ora si accede solo con il biglietto online come abbiamo fatto noi. Nel sito ufficiale (www.annefrank.org) non ci sono sovrapprezzi ed è molto semplice fare la prenotazione.
L’ingresso avviene all’orario stabilito per quanto lo può consentire un luogo che può accogliere un numero limitato di persone nello stesso tempo in un percorso obbligato, che si svolge in fila indiana, con alcune pause scandite da filmati con interviste al padre di Anna (unico sopravvissuto al campo di concentramento fino al 1980) e ai pochi superstiti che hanno conosciuto la ragazza.