Ho sognato per tanto tempo di tornare a Manhattan e finalmente, dopo oltre 25 anni dalla mia prima visita, sono riuscita ad andare a New York con tutta la mia famiglia per scoprirla insieme (vi consiglio di leggere questo post per i consigli organizzativi). Ovviamente non basterebbe una vita per visitarla : una città che è sempre in movimento, in continuo cambiamento ed in grado di offrire davvero moltissime opportunità per tutti i tipi di visitatori in qualunque stagione. Per quanto possibile in poco più di una settimana abbiamo cercato di visitarla al meglio, anche se sono consapevole che abbiamo inevitabilmente tralasciato tanti dettagli. Vi propongo il nostro itinerario per suggerirvi cosa fare e vedere a New York in poco più di una settimana.
Cosa fare e vedere a New York
Come si fa a raccontare New York ? Come si fa a racchiudere in un post, per quanto esauriente, le emozioni e lo stupore che questa città e la sua isola più bella e famosa, sanno trasmettere ? Sicuramente è molto difficile perché è una città che si può descrivere ma sicuramente non si può catalogare, e c’è il rischio di renderlo un mero elenco di cose da fare e da vedere. Il mio non vuol essere uno scrupoloso diario di viaggio di ogni giornata trascorsa a Manhattan (8 piene oltre al viaggio), né una guida esaustiva, ma piuttosto uno spunto per trovare ciò che attira il vostro interesse e che è adatto ai vostri gusti; per costruire il vostro viaggio personale ed unico. Nella speranza, per me, che sia solo il primo di una lunga serie.
Cosa fare e vedere a New York in poco più di una settimana
La prima tappa del nostro viaggio negli USA , è stata la più lunga, quella che ci ha lasciato un grande entusiasmo, ed arricchito di molte esperienze. Certo si pensa sempre all’immagine più smagliante ed innovativa di New York, a quella glamour e sfavillante; ma c’è un risvolto culturale e profondamente umano che si rivela nelle strade fra la gente che la affolla a tutte le ore che secondo me non va trascurato.
Camminare per le sue vie, rigorosamente squadrate e allineate, è forse l’esperienza più importante di una visita a Manhattan e di chilometri, vi assicuro, ne abbiamo fatti davvero tantissimi, anche se, per i tragitti più lunghi abbiamo utilizzato la metropolitana.
Poco più di una settimana è davvero un lasso di tempo molto ristretto e, anche se siete instancabili, le ore passeranno velocemente, pure in estate quando le giornate sono più lunghe; per una migliore organizzazione si può cercare di ottimizzare la visita per zone dedicando le giornate di pioggia ai suoi bellissimi musei. Noi abbiamo fatto così per non disperdere le energie.
Cosa fare a New York : quali musei visitare
In una città ricchissima di architettura moderna ed avveniristica, l’offerta culturale è altrettanto varia e quasi inesauribile con tantissimi musei a disposizione : inevitabile fare una selezione in base ai propri gusti ed al tempo a disposizione. A parte il MoMA (chiuso al momento della nostra visita), abbiamo concentrato la nostra attenzione fra quelli nell’area di Central Park : nella cosiddetta “Museum mile” sulla 5Th Avenue da una lato (dove si trovano fra gli altri il Met, il Guggenheim e la Frick Collection) e Upper West Side dall’altro, dove si trova, sulla Central Park West, il Museo di Storia Naturale, proprio quello del film “Una notte al Museo”. Quali visitare assolutamente ? Se siete con bambini e ragazzi, senz’altro il Museo di Storia Naturale ha il fascino indiscutibile di una delle raccolte più belle (anche se non sempre ben articolata) degli ambienti animali e non solo.
Il Metropolitan Museum ha una collezione inestimabile (con un allestimento scenografico imponente) ma è impossibile visitarlo in breve tempo; forse la soluzione migliore è la selezione dei comparti che vi interessano maggiormente.
Il Guggenheim Museum e la Frick Collection (che ringraziamo entrambi per il supporto alla nostra visita) sono particolari ma affascinanti per motivi diversi. Nel primo caso colpisce l’originalità dello stabile (progettato dal celebre architetto Franck Lloyd Wright) e l’esposizione di artisti contemporanei esposti è molto interessante.
La Frick Collection, raccoglie la collezione privata di un magnate del carbone e dell’acciaio arrivato a New York ai primi del ‘900 con la sua famiglia e il ricco patrimonio di dipinti e non solo, oggi esposti in quella che fu la sua residenza privata, opportunamente riorganizzata per dare maggior risalto ad ogni pezzo. Purtroppo non si possono fare foto all’interno : le immagini proposte sono state fornite dalla Frick Collection Museum.
Cosa vedere a New York : due musei particolari
Se quelli di UpTown sono i musei più classici, ce ne sono altri due, nella zona sud, che secondo me meritano una visita : quello dedicato al Memoriale 11 settembre e quello a Ellis Island. Per motivi diversi rappresentano momenti molto importanti della vita della città; il primo completa il Memoriale realizzato con due grandi cascate artificiali dove fino all’ 11 settembre 2001 c’erano le Twin Towers, e ripercorre le tappe di questa immane tragedia nelle fondamenta delle torri. Il Museo di Ellis Island ci porta sulle tracce degli immigrati che arrivavano via mare da ogni parte del mondo, sull’isola di Ellis, poco lontana da Lower Manhattan.
Stanza per stanza, con tanti particolari ben illustrati, si segue il percorso che un immigrato doveva fare per poter essere ammesso negli USA : il tanto agognato permesso avveniva solo dopo un’attento esame medico a cui tutti, uomini, donne e bambini venivano sottoposti (con il rischio anche di essere rimandati indietro o di essere tenuti in quarantena per il tempo necessario alla eventuale guarigione).
Il tour di Ellis Island si può abbinare alla visita della Statua della Libertà (che noi abbiamo scelto di non visitare) e richiede qualche ora di tempo anche per il passaggio in battello da Manhattan alle due isole. Entrambe le visite si possono fare grazie al CityPass che offre 6 fra i musei e le attrazioni più importanti della città.
Cosa fare a New York : alla ricerca dei punti panoramici più belli
Tutta New York è panoramica : la si può osservare dal basso o dall’alto ed in entrambi i casi si resta sempre abbagliati da quanto si ammira. Noi abbiamo sfruttato molte opportunità tranne una : il giro in elicottero perché decisamente molto caro. Non saprei quale consigliare in particolare perché ognuno ci ha regalato emozioni uniche : il giro in battello di giorno ma anche quello al tramonto sono stati particolarmente coinvolgenti, perché il fascino di Manhattan è unico in tutti i momenti della giornata.
In ogni caso la vista della Statua della Libertà (Lady Liberty) è una grande emozione; anche se appare più piccola di quanto non sembrino suggerire le riprese che si vedono nei film, è alta comunque 93 metri e domina la baia dal 1886, quando fu realizzata dallo scultore francese Bartholdi in ben 21 anni, con la collaborazione di Gustave Eiffel per la realizzazione della struttura interna. Un simbolo universale di libertà così come voleva il suo autore.
Per non parlare delle terrazze panoramiche più classiche, come quella dell‘Empire State Building e l’osservatorio del Top of The Rock (al Rockfeller Center ) e la più recente di tutte, il One World Observatory al 100° piano della Freedom Tower, forse la più bella delle delle nuove costruzioni del World Trade Center a Lower Manhattan.
Ogni panorama ha la sua particolarità, ogni ora ha il suo raggio di luce speciale : almeno una di queste esperienze è da fare assolutamente.
Forse quella che ci lasciato più stupiti di tutte, per la spettacolarità della “scenografia” preparata per ricevere i visitatori, è stata propria l’ultima: si sale velocemente al 102° piano di questo meraviglioso grattacielo, che sembra confondersi nel blu del cielo, e si viene accolti da uno schermo gigante che racconta la storia della nascita della Freedom Tower per poi aprirsi all’improvviso e scoprire la vista su Battery Park e l’Hudson. Si resta a bocca aperta per lo spettacolo! Devo anche riconoscere che siamo stati molto fortunati da avere sempre splendide giornate di sole e tramonti meravigliosi da immortalare.
Cosa fare e vedere ad Harlem : gospel la domenica mattina e un tour nella zona più antica
Se siete a Manhattan di domenica vi consiglio di fare una delle escursioni più classiche : la visita ad una chiesa dell’antico quartiere di Harlem (che ha mantenuto il nome olandese) centro della vita degli afroamericani (oggi abitato anche da portoricani e latino americani) per ascoltare un coro gospel. Harlem si può raggiungere anche con la metropolitana, ma noi abbiamo preferito una visita con un tour guidato che si facesse conoscere qualcosa di più di questa zona particolare dell’isola.
Dall’ 8th Avenue attraverso il Columbus Circle (da cui si può accedere anche a Central Park) su per Amsterdam Avenue si affianca la Columbia University e un po’ più avanti la Cattedrale di St. John the Divine che, iniziata alla fine dell’800, non è ancora conclusa; è la Cattedrale Episcopale di New York e potrebbe diventare la chiesa protestante più grande del mondo.
Proprio a fianco della chiesa si può ammirare la Fontana della Pace. Il tour è proseguito verso una della zone più antiche della città, la collina dove si trova il Morris-Jumel Mansion una delle poche ville con giardino costruita prima della rivoluzione americana ed usata anche da George Washington per la difesa di Manhattan nel 1776.
Abitata fino alla metà dell’800, oggi è un museo che ha mantenuto il suo stile palladiano con un imponente portico; e proprio a fianco si trovano ancora delle villette a schiera in legno ben preservate, ma anche le classiche abitazioni di mattoncini rossi.
Il fulcro della visita ovviamente è la partecipazione al servizio religioso nella chiesa battista, dove siamo stati accolti con molta premura ed attenzione. Ci si deve accostare con rispetto ed essere autorizzati a filmati e foto, come è accaduto al nostro gruppo; essere partecipi di questa esperienza è emozionante, anche se la comunità è piccola, ma molto unita.
Certo non è un evento sofisticato ed elegante, ma piuttosto un incontro semplice e molto sentito che consiglio vivamente. Ci è dispiaciuto non poterci fermare all’Apollo Theatre (famoso per l’esibizione di grandi artisti), ma almeno abbiamo potuto vedere il mitico “Cotton Club” tempio della musica jazz.
Cosa vedere a Broadway : un musical è un’esperienza da non perdere
Attraversare Times Square è d’obbligo, affollata giorno e notte e sempre luminosa per le mille pubblicità che si alternano negli schermi giganti. La strada più famosa, la Broadway, è anche una delle più antiche della città lunga oltre 50 chilometri (di cui 23 nella sola Manhattan) realizzata dagli olandesi nella Nuova Amsterdam (nome originario di New York) sulle tracce di un percorso dei nativi americani : collega New York da nord a sud, ed è diventata il sinonimo del quartiere dei teatri dove sono rappresentati gli spettacoli più famosi e conosciuti.
Era un mio grande desiderio tornare ad assistere ad un musical a Broadway : nel cuore dello spettacolo americano è un’esperienza unica che regala, per una sera, una bella emozione, ma anche un ricordo indelebile. Gli allestimenti sono sempre eccezionali e la bravura degli interpreti unica. Ce ne sono tanti fra i quali scegliere e nella maggior parte dei casi sono in scena da decenni.
Abbiamo scelto un grande classico che non conosce flessioni di pubblico , “The Lion King”. Dire che ne siamo rimati estasiati è dire poco; per quanto si conosca la storia, ripresa fedelmente, è una grande sorpresa come viene realizzata la scenografia che ci fa entrare al centro della scena. Da vivere semplicemente. Durante il corso dello spettacolo non si possono scattare foto e la prenotazione dei posti si può fare in loco anche attraverso la reception dell’hotel.
Cosa vedere a New York : Lower Manhattan fra l’Oculus e Wall Street
Nella zona più antica di New York, Lower Manhattan, dove gli olandesi fondarono il primo nucleo della città nel 1625 costruendo le proprie case fra gli insediamenti degli indiani, si trovano strade più tortuose ed una piacevole alternanza fra architettura avveniristica e vecchie costruzioni. Per arrivarci si può utilizzare la metropolitana che si ferma alla nuova stazione del World Trade Center disegnata dall’architetto Calatrava : l’Oculus una vera e propria opera d’arte. Oltre ad essere un grande centro commerciale e snodo ferroviario, è un luogo dove sedersi a riposare, mangiare, anche solo uno spuntino, e ammirare la luce che filtra. Le ali esterne (forse di una colomba?) sono inconfondibili dello stile di Calatrava e sono una vera luce bianca nel blu del cielo con la Freedom Tower sullo sfondo.
Dopo la visita al Memoriale dell’11 settembre ci si può addentrare verso il distretto finanziario, e nel dedalo delle strade si arriva al cuore : Wall Street dove il New York Stock Exchange e la Federal Hall attraggono l’attenzione con il loro stile diverso da tutto il resto.
Wall Street era la sede degli scambi merci e titoli già nel 1790 e da allora è diventata la sede della Borsa di New York, la più importante del mondo; non è accessibile al pubblico, ma è bello vedere il contrasto fra l’istituzione finanziaria e la statua della “Bambina senza paura” che dal marzo del 2017 si impone per il suo aspetto combattivo e battagliero. L’aria di sfida che trapela dalla sua posa impone all’attenzione delle istituzioni finanziarie per far sì che ci sia una maggiore presenza di donne.
La Federal Hall è un luogo storico per la dichiarazione d’indipendenza degli USA : nata come sede del comune di New York nel 1700, qui giurò Gerge Washington eletto primo presidente americano nel 1789. Si può entrare a visitarla gratuitamente ed il percorso riporta alla storia della Costituzione. Anche se si tratta di una ricostruzione l’attuale edificio ha una grande importanza e qui è conservata la Bibbia su cui Washington, e diversi altri presidenti americani dopo di lui, hanno giurato.
Tutta la zona che racchiude Battery Park è interessante da visitare anche per la vista sul fiume. Proprio al termine della Broadway accanto a Browling Green si trova il famoso toro di Wall Street (Charging Bull dello scultore Di Modica) posto nel 1989 per simboleggiare la forza della borsa.
Casa fare a New York : una passeggiata fra Central Park e la Fifth Avenue
In una città così fittamente costruita come New York, ogni spazio verde è prezioso e in genere ben tenuto. Accade un po’ ovunque compreso il lungo fiume con l’Hudson River Park; ma sicuramente il “parco” è ovviamente Central Park, un’area verde realizzata a partire dal 1858 dove fra giardini, alberi, laghi e laghetti c’è uno zoo, un belvedere, vialetti e aree gioco dove si possono trascorrere molte ore in completo relax.
Nei film ambientati a New York non manca mai una sequenza dedicata al parco, anche solo con una veduta aerea; quindi si ho immortalato il mitico ponticello di “Autumn in New York” (ma mica vogliamo dimenticare “A piedi nudi nel parco”), così come l’angolo dedicato a John Lennon, Strewberry Field, che e morto sui gradini della sua abitazione di fronte a Central Park, e tanti altri angoli che abbiamo attraversato. Andare in bicicletta nel parco è consentito ma solo nelle strade principali e non nei vialetti interni; quindi per me è meglio attraversarlo a piedi.
Sempre per parlare di film mitici mica potevo sottrarmi ad una visita da Tiffany sulla Fifth Avenue, la “strada” più elegante e chic di Manhattan.
Per quanto sia una gioielleria fra le più lussuose al mondo, elegante e raffinata, si può entrare tranquillamente per fare un giro fra le teche che espongono gioielli di grande sfarzo ma non solo. Da non perdere la dedica autografa di Audrey Hepburn indimenticabile interprete di “Colazione da Tiffany” che ha girato sequenze rimaste nella storia del cinema proprio in questa gioielleria.
Poco più avanti merita una visita l’imponente Cattedrale di St.Patrick, realizzata a partire dalla metà dell’800 in stile gotico ad oggi chiesa cattolica più grande degli USA; è davvero particolare vederla circondata da grattacieli quasi di fronte al Rockeller Center.
Proseguendo la passeggiata sulla Fifth Avenue verso sud si trova la New York Public Library (da vedere assolutamente), il Flatiron Building (il famoso grattacielo che assomiglia ad un ferro da stiro), la Union Station ed infine il Washington Square Park vero cuore del Greenwich Village.
Non abbiamo potuto dedicare molte ore a questo iconico quartiere con le sue tipiche casette a schiera con gradini e mattoncini e sede della New York University fra le più importanti e prestigiose università al mondo. Sedetevi anche solo per un’ora sulle panchine del parco per ascoltare i musicisti di strada e osservare la variopinta folla di studenti che l’affolla : un altro dei volti originali di questa città diversa ad ogni angolo.
Cosa fare a Manhattan : fermarsi a mangiare al Rockfeller Center
Se siete in zona all’ora di pranzo, vi consiglio di fermarvi a mangiare al ristorante del Rockfeller Center. La sua tradizionale piazza che in inverno diventa una pista di ghiaccio con un albero di Natale gigante (anche questi visti in moltissimi film), in estate è più semplicemente una terrazza con bar e ristorante aperto. Noi abbiamo preferito mangiare all’interno, decisamente più fresco, ma sempre con vista sulla terrazza ed è stata davvero una pausa piacevole e gradevole dal costo assolutamente non esorbitante.
Cosa fare e vedere a New York : Dumbo e il Ponte di Brooklyn
Cosa fare e vedere a New York ? Sicuramente una passeggiata sul ponte di Brooklyn, magari al tramonto, è un’altra esperienza che non si può perdere. Noi abbiamo preferito farla dal quartiere di Dumbo, che si trova proprio di fronte a Lower Manhattan.
Abbiamo raggiunto questo quartiere carino e tranquillo con la metropolitana; dal lungo fiume si ha un’altra opportunità di ammirare la skyline di Manhattan (proprio come nell’omonimo film di Woody Allen) e si ritorna all’isola attraverso il percorso pedonale sul ponte che risale al 1883, il primo ponte sospeso ad essere costruito in acciaio; le sue famose arcate gotiche dovevano rappresentare le “porte” d’ingresso di Brooklyn e Manhattan.
Cosa fare e vedere a New York : Hudson Yards e High Line
Cosa fare e vedere a New York se vi piacciono le architetture moderne e le novità, la zona di Hudson Yards (dalla 34 ovest ) si presta per una passeggiata particolare sulla High Line, una vecchia ferrovia sopraelevata degli anni ’30 che è stata trasformata in un giardino pensile molto originale.
La zona è famosa per le sue gallerie d’arte e centri espositivi e dal marzo 2019 per un’altra opera d’arte particolare, The Vessel. Un insieme di rampe di scale che formano un nido d’ape che sale verso l’alto e creano tante terrazze panoramiche. Il bronzo dell’opera la rende luminosa e a me è piaciuta davvero moltissimo. Se poi avete voglia di shopping proprio a fianco si trova un nuovissimo centro commerciale e nel tempo l’intera zona si trasformerà con altri nuovissimi grattacieli.
Chinatown e i suoi templi buddisti
Non amo molto i quartieri troppo caratterizzati culturalmente, perché spesso hanno perso il senso che avevano nel passato trasformandosi turisticamente. A mio parere Chinatown, merita una rapida visita solo per alcuni dettagli che restano del passato, quando la comunità cinese, costituita solo da uomini, era molto isolata dal resto della città e controllata da organizzazioni spesso diventate criminali.
A Canal Street, via principale del quartiere, si arriva anche con la metropolitana e la mia attenzione è stata attratta da alcuni resti dell’antico passato ma anche da due templi buddisti che, con il dovuto rispetto, si possono visitare liberamente. Per il resto Chinatown non mi ha entusiasmato, anche se fra i molti negozi di souvenir ho trovato alcune cose carine.
Fra le cose da fare e vedere a New York ci sono mancati sicuramente tanti dettagli e sarebbe davvero bello tornare. Magari lo faremo, non so quando, ma questo resta uno dei più bei viaggi che la nostra famiglia abbia potuto vivere, e lo auguro anche voi perché alla fine New York non si può esaurire in un racconto ma si può solo vivere.